Descrizione
WDRINK Natura è realizzato esclusivamente con distillati non alcolici di fiori e piante aromatiche fresche, usando un metodo tradizionale e conservativo, seguendo i ritmi della Natura. WDRINK Natura contiene l’idrolato o acqua aromatica, la parte idrosolubile proveniente dal processo di distillazione in corrente di vapore acqueo, senza alcol e senza aromi, conservanti o zuccheri aggiunti. L’idrolato è dunque un autentico estratto della materia vegetale da cui deriva ed essendo di origine naturale, è soggetto alla variabilità delle stagioni. Il prodotto potrebbe pertanto non essere sempre disponibile.
L’idrolato contiene sostanze aromatizzanti volatili. In caso si voglia riscaldare il prodotto, mantenere il contenitore con coperchio e non portare ad ebollizione.
I VANTAGGI DEL BIB (BAG-IN-BOX)
Le acque aromatiche sono particolarmente sensibili alla luce solare che ne provoca l’ossidazione, non devono pertanto essere imbottigliate e conservate in contenitori trasparenti. Inoltre, continue aperture del contenitore consentono alle sostanze volatili di disperdersi in ambiente, perdendo poco per volta costituenti e profumazione. Il bag-in-box protegge questa preziosa acqua dalla luce solare e dispone di un proprio rubinetto di spillatura contenente una valvola speciale che chiude in modo automatico ed ermetico il passaggio del prodotto al rubinetto, quando non viene spillato.
CURIOSITÀ
La leggenda più bella è senza dubbio quella narrata da Ovidio nelle “Metamorfosi”: racconta l’amore di Apollo per la principessa Leucotoe, figlia del re di Babilonia, che veniva tenuta segregata dal padre. Per poterla sedurre, Apollo entrò di nascosto nelle stanze della giovane che si abbandonò all’amore del dio. La ninfa Clizia, innamorata di Apollo e da lui rifiutata, informò il re dell’accaduto che, furioso, fece seppellire viva la figlia. Sulla tomba della giovane principessa i raggi del sole penetrarono fino a raggiungere le sue spoglie, che lentamente si trasformarono in una pianta dalla fragranza intensa, con esili foglie e fiori viola-azzurro pallido: il rosmarino. Molte sono le leggende che hanno poi contribuito a far conoscere i diversi utilizzi di questa pianta come rimedio medicinale. Si narra che nel XVII secolo, la regina Isabella d’Ungheria, anziana e piena d’acciacchi, ritrovò la salute grazie al rosmarino che decantava come suo elisir salvatore e nella corte francese, iniziarono a preparare una bevanda alcolica chiamata “Acqua della Regina d’Ungheria” distillando due parti di fiori e tre di alcol, considerata un toccasana anche da Luigi XVI che la utilizzava per guarire dalla gotta. Nella Francia del Sud ancora oggi c’è l’usanza di fumare i fiori di rosmarino con la pipa assieme a foglie di Eucalipto per allontanare catarro e bronchiti, mentre le donne ne bruciano gli aghi sulle stufe per facilitare la respirazione degli influenzati. Considerato una delle piante magiche per eccellenza, in molti libri di magia e stregoneria veniva indicato come sostituto adatto per qualsiasi ingrediente mancante. I Romani lo fecero diventare il simbolo dell’amore e della morte e, in onore degli dèi, ne bruciavano i rametti per purificare l’aria durante i sacrifici. Gli antichi egizi lo consideravano come l’elemento che donava immortalità poiché, dopo che gli venivano recisi i rametti, questi rimanevano freschi nel tempo. Dall’ottocento il rosmarino viene utilizzato anche per preparare l’acqua di colonia.